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Quando il Mercato incontra la Comunità

Come una Architettura di Orchestrazione dell’Impatto Sociale trasforma gli squilibri in opportunità sociali

Immaginiamo un mercato tradizionale dove, ad esempio, il prezzo del pane raddoppia da un giorno all’altro. Si badi, non stiamo parlando di una ipotesi lontana, ma di uno scenario reale e decisamente “prossimo” a tutti noi, e che per il futuro potrà solo peggiorare, anche alla luce delle crisi finanziarie che si affacciano all’orizzonte secondo molteplici fonti.

Dunque, la reazione a catena è nota e prevedibile: calano i consumi, aumenta il malcontento, e chi non può permetterselo soffre. Chi può intervenire direttamente od indirettamente specula per arricchirsi. E’ un copione già visto sempre e comunque: un meccanismo puro e spietato, che riequilibra domanda e offerta attraverso il prezzo. In alcune condizionio si tratta di fenomeni anche favoriti, proprio perchè creano enormi possiiblità di arricchimento per pochi a scapito di tutti. In sostanza, misurando ogni cosa in valore di scambio, cioè affidando ogni cosa alla mano invisibile del Mercato, tutti noi veniamo “schiacciati” ad un bivio: comprare al valore “di mercato” o passare la mano. Ma ci sono beni e/o servizi di cui a volte non si può fare a meno. Si tratta della Storia dei nostri giorni, in cui ai vertici delle istituzioni nazionali ed internazionali siedono canchieri ed uomini della finanza e degli affari. Come intervenire?

Ora, trasferiamo lo stesso scenario in una comunità che utilizza SIO.R11: Facciamo un esempio di ciò che avviene in una Comunità se un Servizio molto richiesto diventa scarso. Questo è un caso tipico, in quanto possono essere davvero molteplici le cause che portano alla scarsità di un Servizio sia sul lungo periodo, sia sul breve. Nel caso di una Comunità supportata da SIO.R11 non scatta solo un meccanismo di prezzo, ma un processo di intelligenza collettiva orchestrato dal sistema. La differenza non è di grado, ma di natura.

Nel modello di Mercato, nella migliore delle ipotesi chi ha più risorse accede ai beni e servizi. Tutti gli altri rimangono esclusi. Questo è il meccanismo alla base dell’impoverimento della nostra Società

In un normale processo di Mercato, lo squilibrio tra domanda e offerta viene corretto principalmente attraverso il prezzo. Se i volontari per un servizio (l’offerta) diventano pochi rispetto alle richieste (la domanda), l’unico segnale che il sistema invia è un aumento del costo, monetario o in termini di attesa. È un termostato efficiente ma miope: raffredda la domanda senza necessariamente potenziare l’offerta o considerare le conseguenze sociali. Il valore d’uso – l’utilità reale del servizio per la comunità – viene schiacciato dalla logica della scarsità. Chi ha più risorse accede, gli altri rimangono esclusi. Il sistema dovrebbe, riequilibrarsi, ma non “impara” e non “cura” la causa dello squilibrio. Questo è il motivo per cui la povertà – nella nostra Società – è diventato un fenomeno strutturale. Anche gli Operatori delle Associazioni, e del Welfare in generale lo sanno benissimo, e provano per questo un senso di frustrazione in ciò che fanno, proprio perchè il sistema in cui operano non riesce ad adattarsi se non attraverso il valore d’uso.

Torniamo alla Comunità supportata da SIO.R11: lo stesso squilibrio innesca una risposta multivariata e intelligente, proprio come farebbe un sistema immunitario:

1. Il sistema non rileva solo che “mancano operatori”. Analizza il Capitale simbolico dei soci esistenti, incrocia i dati sul Social Score e sul Credit Score Value per identificare chi, per competenze e reputazione, potrebbe formarsi per colmare il gap. Non vede numeri, vede persone con un potenziale.

2. Il SEP attiva una tokenizzazione del valore sociale differenziata: un’ora del Servizio che scarseggia, potrebbe valere non 1, ma 2 o 3 Social Value Token (SVT) di tipo “Premium”. Questo non è solo un aumento, è un riconoscimento pubblico e tangibile del diverso Social Value generato. È la Comunità che dice “questo contributo è particolarmente prezioso per noi”.

L’implementazione di un modello di Architettura di Orchestrazione dell’Impatto Sociale qual è SIO.R11 offre la possibilità di arginare il potere del Mercato e della Politica in senso Etico

3. Il sistema non si limita a segnalare la carenza; agisce per risolverla. Attraverso moduli specifici che lavorano in sinergia, può proporre automaticamente percorsi di formazione, mentorship tra le persone più esperte e quelle nuove, ed un bonus in Credito civico per chi si qualifica. Lo squilibrio non viene sopportato, ma viene usato come segnale per investire sul capitale umano della comunità.

4. Se lo squilibrio persiste a livello locale, entra in gioco il livello superiore: l’interoperabilità. Chi è in condizioni di intervenire da una altra Comunità viene “chiamato”, con un riconoscimento reciproco del valore. Lo squilibrio locale diventa un’opportunità di collaborazione sistemica, rafforzando la resilienza evolutiva dell’intero ecosistema.

La differenza fondamentale è questa: un mercato tradizionale reagisce a uno squilibrio cercando un nuovo equilibrio di prezzo. L’ecosistema SIO.R11 reagisce cercando un nuovo equilibrio di valore, più ricco, inclusivo e sostenibile di prima. Il primo è un sistema chiuso che misura tutto in una sola unità (il denaro). Il secondo è un sistema aperto e adattivo, che utilizza molteplici segnali – Social Score, SVT, reputazione, competenze – per trasformare una crisi di scarsità in un’opportunità di crescita, apprendimento e rafforzamento dei legami sociali. Tornando al nostro esempio, in termini quantitativi, in una crisi di carenza di caregiver, più di una simulazione illustra come una comunità SIO.R11 mantenga l’accesso al servizio almeno per il doppio della popolazione bisognosa rispetto alla contrazione di servizio di un sistema a puro mercato.

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